Cucina Riciclona – Farneticazioni semiserie sulla cucina di recupero

 

Nella splendida terrazza della Biblioteca delle Oblate di Firenze abbiamo incontrato Claudia Ciabattini fondatrice del blog di storie e ricette ecologiche e contro lo spreco Cucina Riciclona e organizzatrice di corsi di cucina naturale e antispreco.

 

Claudia

Claudia nella terrazza delle Oblate | credits Cucina Riciclona

§: Ciao Claudia, raccontaci qualcosa di te.
CC: Sono nata a Siena e cresciuta in campagna tra le splendide colline senesi. Mi sono diplomata in canto lirico al conservatorio di Siena e poi mi sono trasferita a Firenze per frequentare la facoltà di Architettura. Durante quegli anni avevo molto idee in testa e ho promosso e partecipato a tante iniziative e progetti anche relativi a ambiti diversi tra loro, ma sempre legati al mondo della creatività.
Poi sono diventata mamma e da quel momento una domanda ha iniziato ad assillarmi: che mondo vorrei per mio figlio? Mi sono così sforzata giorno dopo giorno a creare un ambiente più sano possibile, partendo dall’alimentazione. Il primo passo è stato quello di cambiare le abitudini quotidiane e alcune scelte negli acquisti alimentari.

 

§: Come nasce Cucina Riciclona?
CC: Il mio blog Cucina Riciclona è nato per condividere con altri questa mia esperienza. Ho sempre cercato di affiancare una storia sulle mie vicende quotidiane a una ricetta. Inizialmente lo leggevano solo parenti e amici poi ha iniziato ad avere sempre più successo.
Le mie ricette riguardano una cucina naturale, ecologica e di recupero. Alcuni ingredienti – come quelli di origine animale per esempio –, quindi, sono esclusi a priori per il loro impatto negativo sull’ambiente. La mia cucina è di fatto vegana ma io preferisco definirla “naturale o ecologica” perché voglio essere più aperta possibile e non escludere nessuno.

 

Un momento dei corsi di Cucina Riciclona

Un momento dei corsi di Cucina Riciclona | credits Cucina Riciclona

§: Ci regaleresti una tua storia per il nostro blog?
CC: Volentieri, si intitola “A frigo aperto” eccola:

Per capire se stessi, a volte, basta guardarsi dentro. 

L’introspezione richiede però una forte convinzione e così, per chi non è abbastanza motivato, esiste un metodo altrettanto efficace e di sicura riuscita.

Per capire se stessi, a volte, basta aprire il frigorifero.

Chi ci parla di noi sono i ripiani intermedi, visto che quasi tutti seguiamo la regola universale secondo la quale frutta e verdura vanno in fondo, mentre barattoli, bottiglie, tubetti e quant’altro vanno nello sportello.

Le pene d’amore ci rendono compulsive: il nostro frigorifero è strapieno di roba comprata a caso che molto probabilmente andrà sprecata perchè in questi tristi momenti di autocommiserazione l’unica cosa che possiamo buttare giù è una birra. Ghiacciata. Dimenticata rovinosamente nel congelatore.

Dopo i funesti momenti sopracitati, solitamente, arriva l’uomo giusto. A quel punto il nostro frigorifero si riempie di cose stupide e abbastanza insignificanti: fanno il loro ingresso le olive, il salmone, le salsine già pronte da spalmare sui crostini di pane e qualche bottiglia di buon vino bianco. Perché da innamorate non si mangia. Al limite, una volta rimaste sole dopo una giornata in cui abbiamo spudoratamente finto di non avere mai fame, ci si butta sul barattolo della Nutella.

Se la nostra strategia acchiappauomo va a buon fine è il momento di un’altra inevitabile trasformazione. Il frigo da single si trasforma in frigorifero di coppia e ancora in frigorifero di famiglia: arrivano lo yogurt, le uova, le marmellate, il latte, la pancetta a cubetti, le verdure e la frutta di stagione. Se siamo state particolarmente brave e siamo sulla trentina, probabilmente appariranno anche i cibi da puerpera.

Al contario, se anche l’ennesima storia d’amore fallisce, dopo aver buttato via quelle odiose salsine da spalmare e aver usato tutte le olive dentro svariati Martini, arriva la fase della rinascita. A questo punto siamo decise a rimetterci in forma: via i cibi precotti, la carne, il burro, il formaggio, via l’alcool. Frigorifero ordinatissimo come mai prima.

Il nostro nuovo stile di vita ci impone corse mattutine, palestre pomeridiane e cene salutistiche. D’improvviso, come per magia, tutto quest’ordine ci contagia.

Ripartire dal frigo, ripartire da noi stesse. Si può.

 

§: Ma Cucina Riciclona non è solo blog, giusto?
CC: Certo che no! Il blog mi ha permesso di sviluppare dei veri e propri corsi di cucina ecologica e di recupero. Il primo si è tenuto proprio qui, presso la caffetteria delle Oblate e ha riscosso così tanto successo che è stato replicato per ben 6 volte. Poi sono nati altri appuntamenti fissi – come quello alle Murate – e anche i corsi presso la mia cucina. Nei miei corsi cerco sempre di partire dalle basi – l’importanza degli ingredienti stagionali e del territorio – per poi affrontare diverse ricette. Un esempio di ricetta dei miei corsi può essere le Cotolette di Sedano Rapa alle Erbette Aromatiche. Cerco sempre di tenere dei prezzi molto bassi in modo da permette una partecipazione più ampia.

 

 Cotolette di Sedano Rapa alle Erbette Aromatiche

Cotolette di Sedano Rapa alle Erbette Aromatiche | credits Cucina Riciclona

 

§: Perché hai sviluppato un’attenzione speciale nei confronti dello spreco?
CC: Tutti noi, chi più chi meno, buttiamo via un sacco di cibo e lo scandalo è che quasi tutto è ancora perfettamente commestibile. Per questo motivo ho deciso di sviluppare una serie di ricette per recuperare il cibo e salvarlo dallo spreco. La prima è stata quella di un dolce a base di banane “vecchiotte”. Poi mi sono sbizzarrita facendo ricette che includessero tra i loro ingredienti: foglie, bucce, semi e chi più ne ha più ne metta! La mia ricetta Burger ai Gambi di Carciofo e Finocchi è un perfetto esempio di come poter recuperare gli avanzi in modo sfizioso e creativo.

 

Burger ai Gambi di Carciofo e Finocchi

Burger ai Gambi di Carciofo e Finocchi | credits Cucina Riciclona

 

§: Qualche consiglio personale per sprecare meno cibo a casa?
CC: Allora innanzitutto compro solo prodotti stagionali. Cerco di non subire l’ansia da scorta, infatti nella mia cucina il frigo è quasi sempre pressoché vuoto. In questo modo sono costretta a stimolare la fantasia per creare piatti con quello che di volta in volta ho a disposizione. Spesso, infatti, quando pensiamo di non avere abbastanza da mangiare, non ci rendiamo conto che potremmo saziarci ancora per una settimana! Basta essere creativi!

 

Grazie a Claudia per l’intervista e a Cucina Riciclona che mette la creatività al servizio della lotta allo spreco!

Jacopo Visani

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